Post

Visualizzazione dei post da febbraio, 2020

Il petrolio è il re. Il re è nudo.

Immagine
Chi si batte per la crisi climatica: sciopera a scuola, manifesta nelle strade, blocca l’estrazione di carbone, gas o petrolio, impedisce la costruzione di oleodotti, non usa le plastiche, assume uno stile di vita per ridurre le proprie emissioni, o semplicemente parla dell’emergenza climatica ogni qualvolta ne ha l’opportunità, in buona sostanza, chiede alle compagnie di combustibili fossili di rinunciare a 20 trilioni di dollari ( John Fullerton, ex amministratore delegato di JP Morgan). Una cifra irreale. Secondo Carbon Tracker, un team di esperti finanziari, energetici e legali, se si vuole mantenere la temperatura del nostro pianeta nel range tra 1,5° e 2° si dovranno lasciare sottoterra 80% degli assets delle major fossili, ovvero 2230 miliardi di CO2, ovvero queste ultime dovranno rinunciare a tre quarti del loro valore già contabilizzato nel sistema finanziario. Una vera e propria espropriazione! Secondo il redattore di The Nation, Chris Hayes, una simile

Cibo e ambiente: quanto sono impattanti le nostre scelte alimentari?

Immagine
Tante volte mi è capitato di parlare con amici, parenti e clienti della connessione tra alimentazione e ambiente: il confronto ha inizio quasi sempre dalla accesa diatriba tra veganismo/vegetarianismo e onnivorismo. Qual è lo stile alimentare più attento all'ambiente, più rispettoso di ciò che ci circonda? Non è mia intenzione incentrare il discorso sull’aspetto etico e animalista delle nostre scelte alimentari; dietro ogni prodotto ci sono esseri viventi: bambini, famiglie, lavoratori, animali, cuccioli, insetti e così via. Ogni singolo prodotto che portiamo a tavola racconta la storia di uno o più esseri viventi, ma questo non è il punto, almeno non in questo articolo. E allora arriviamo al punto.
 Si discute (e si riflette) sempre troppo poco della filiera del singolo prodotto, vegetale o animale che sia. 
Se ci fosse una classifica che valuta il rispetto per l’ambiente dei prodotti, a che posto collocheremmo l’hamburger del fast food, l’uovo dell'amico contadino, il pom