"Uno" fa la differenza...

Viviamo in un mondo dove i sani di mente, le persone informate e coscienti, riguardo i danni che la plastica provoca alla salute umana e all'ambiente, vengono spesso prese in giro o accusate di non farsi i fatti propri.

Negli ultimi anni persino la TV ci bombarda di informazioni sull'impatto che la plastica usa e getta (e non solo) sta avendo sull'ambiente, ma mi accorgo che la maggior parte delle persone non hanno la giusta chiave di lettura per capire la gravità di questo fenomeno e per collegare tale impatto alle conseguenze che ha su noi stessi e sui nostri figli. Si riscontra spesso un vero e proprio rifiuto del problema o la convinzione che non ci sia una soluzione, che non siamo noi a doverla trovare o a pretendere un cambiamento, o ancora che non sia colpa nostra e che da soli non si fa la differenza. Inoltre, si parla ancora troppo poco degli effetti che ha sulla nostra salute.

L'esposizione a sostanze dannose avviene durante tutto il ciclo di vita della plastica, dall'estrazione e il trasporto del petrolio (da cui essa deriva), alla lavorazione, a tutti i prodotti in cui viene usata e infine alla gestione dei rifiuti, inclusi quelli che si riciclano. Entriamo dunque a contatto con benzene, styrene, metalli pesanti, microplastiche, diossina, ftalati, BPA (bisfenolo A), e altre molecole, di cui potete trovare sigle e significato nei documenti che allego di seguito. Tali sostanze vengono inalate, ingerite o entrano a contatto con la nostra pelle ogni giorno. Sono presenti nell'aria, negli indumenti, nei nostri mobili e negli innumerevoli oggetti che usiamo ogni giorno anche per bere e mangiare, molti dei quali si potrebbero evitare con poco sforzo.


I danni alla salute sono molteplici, qui ne cito alcuni tratti da testi scientifici e non da articoletti sospetti trovati qua e là in rete:
- danni al sistema endocrino (le nostre ghiandole) di cui fanno parte anche le ovaie e i testicoli con numerose conseguenze tra cui qualità degli spermatozoi, infertilità in entrambi i sessi e danni al feto in gravidanza;
- diabete di tipo 2;
- disturbi neurologici e dello sviluppo;
- danni al sistema immunitario e agli apparati respiratorio, cardiocircolatorio e digerente.
Piccoli gesti, prolungati nel tempo, come bere bevande calde, acide, gassate o anche solo acqua da un bicchiere o una bottiglia di plastica, possono avere conseguenze sulla nostra salute.
Qui di seguito alcuni link di articoli su cui potete verificare le informazioni che vi ho sintetizzato.

https://www.ncbi.nlm.nih.gov/pmc/articles/PMC2873021/

https://royalsocietypublishing.org/doi/pdf/10.1098/rstb.2008.0281

https://www.researchgate.net/profile/Messika_Revel2/publication/321874398_Micronanoplastics_A_threat_to_human_health/links/5a788a6c0f7e9b41dbd42ea1/Micronanoplastics-A-threat-to-human-health.pdf

https://www.researchgate.net/profile/Stephanie_Wright6/publication/317078116_Plastic_and_Human_Health_A_Micro_Issue/links/59c138d40f7e9b21a8265428/Plastic-and-Human-Health-A-Micro-Issue.pdf

https://www.ciel.org/plasticandhealth/

In questo caso, che i filosofi mi perdonino, a mio parere il tutto "è" la somma dei singoli, ognuno di noi fa già la differenza, in positivo o in negativo, sull'effetto d'insieme. Un piatto, una forchetta, un cucchiaio, un coltello, una bottiglia, una busta, un involucro, un cotton fioc, uno spazzolino, un assorbente, un pannolino, una cannuccia, UNO... fa la differenza.

Maristella D'Addario

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